C’è una canzone famosa che dice: ” il triangolo no…non l’avevo considerato”.
Questa frase la possiamo tranquillamente utilizzare quando parliamo dell’evoluzione del mondo agonistico giovanile.
Accanto al rapporto allenatore-atleta, oggi si è inserita in modo importante una nuova figura che se gestita con la corretta attenzione e valorizzata, può aiutare a svolgere il compito di allenatore nel migliore dei modi.
Sto parlando del genitore.
Quando ero un piccolo atleta (molto tempo fa..uff), i genitori erano decisamente meno presenti e non partecipavano agli allenamenti. La gestione famigliare era diversa…tutto qua.
Non è meglio o peggio di una volta, semplicemente sono cambiati i tempi e in questo devono cambiare anche le qualità di chi presta la sua passione nell’allenare i giovani atleti.
La presenza del genitore oggi non può più essere considerata un dato secondario (accompagna e viene a prendere il figlio) ma un aspetto su cui riflettere per ottimizzare il lavoro che si svolge con l’atleta adolescente.
Perché un ragazzino possa crescere e sviluppare al meglio il suo potenziale sportivo e non, la società deve considerare di curare con attenzione anche le relazioni con i genitori, che possono diventare un valore aggiunto al lavoro degli allenatori, e sostenere l’operato della società.
La triangolazione “genitore-atleta-allenatore” è una relazione “delicata” che ha bisogno di capacità relazionali che vanno oltre l’aspetto tecnico e didattico dello sport, come la capacità di ascoltare o di comunicare in modo chiaro per fare un esempio.
Come fare?
Alcuni aspetti su cui riflettere possono essere:
- Definire con chiarezza gli obiettivi della società
- Avere una chiara e trasparente filosofia di come si vuole sviluppare l’aspetto agonistico nel settore giovanile
- Comunicare in modo chiaro e aperto sia gli obiettivi sia la filosofia della società ai genitori
- Accettare che ci siano pareri discordanti tra i genitori e relazionarsi con essi per capire se ci possono essere punti d’incontro
- Avere chiaro il ruolo educativo dei ragazzi, oltre a quello agonistico. Chi allena i giovani sta trasmettendo valori sportivi importanti che potranno fare parte della vita dei ragazzi, oltre i loro risultati sportivi
- Creare degli incontri sistematici e programmati con i genitori per tenerli informati del lavoro che si svolge, delle difficoltà e delle soluzioni che si stanno adottando
- Sviluppare al meglio le capacità relazionali utili per costruire delle relazioni efficaci con i genitori oltre che con gli atleti
- Gestire al meglio le situazioni conflittuali e/o di disaccordo, attraverso colloqui personali e costruttivi
- Formare gli allenatori sulle capacità relazionali, come l’intelligenza Emotiva, la relazione e la costruzione di obiettivi chiari e la capacità di comunicare in modo assertivo
Un genitori convinto della bontà del lavoro che la società svolge con suo figlio, sarà di grande aiuto nella gestione agonistica del ragazzo, nel presente e per la sua futura crescita.
L’unione fa la forza!