Come l’ascolto attivo e la comunicazione assertiva permettono di mantenere una buona relazione con i figli.
Complice lo stile di vita odierno gli adolescenti sono figli di genitori sempre più concentrati nella propria vita, con il risultato che spesso si trovano accanto dei genitori assenti.
Le difficoltà che porta con se l’età adolescenziale necessita da parte dei genitori una presenza fisica e mentale che spesso viene meno per motivi legati alla carriera lavorativa di uno o entrambi i genitori con la conseguenza che il figlio si trova ad affrontare da solo questo delicato passaggio.
Come riconoscere quando stiamo entrando in questo momento delicato?
Quali sono le azioni migliori da utilizzare per gestire il rapporto con il figlio?
Per potere rispondere in maniera precisa a queste domande sarebbe opportuno fare un’analisi di ogni singolo caso, ma in generale possiamo iniziare mettendo attenzione su alcuni fattori cardine che accomunano la relazione come l’ascolto e la comunicazione assertiva.
Risulta difficile accorgersi del fatto che come genitori non ascoltiamo veramente i figli e siamo più attenti a cercare le soluzioni ai nostri problemi senza considerare i reali problemi impliciti all’età adolescenziale che nostro figlio sta vivendo.
Ascoltare attivamente può essere una prima azione per non complicare il rapporto con il figlio adolescente e favorire la comunicare con noi.
E’ importante comprendere le sue parole, farsi spiegare il suo punto di vista relativamente al problema e ascoltare la sua soluzione ponendo le domande giuste e in modo corretto così che l’adolescente si senta libero di esprimersi senza la paura di essere giudicato ma anzi favorire la sensazione di essere accolto e considerato nelle sue esigenze e problematiche.
Nel comunicare con i propri figli l’essere assertivi può facilitare il compito di esprimere i propri pareri senza per questo entrare in conflitto.
Essere assertivi significa avere la capacità di esprimere la propria opinione con convinzione e senza aggressività, di rispondere agli altri in modo adeguato e di sentirsi rispettati e stimati, cosa che non dipende tanto dall’altro, ma piuttosto da una serie di capacità che abbiamo per rispondere correttamente.
Comunicare assertivamente perciò significa parlare con calma, ma con fermezza, avere riconosciuta l’autorevolezza delle proprie parole (e non l’autorità!!!) e non avere paura del confronto nei termini del rispetto e dell’educazione reciproca.
Se pensiamo sia possibile ascoltare attivamente e comunicare con assertività, possiamo dire che stiamo esprimendo il diritto di essere adulti e ascoltati nella nostra unicità. Lo stesso vale per l’adolescente che vuole essere considerato un adulto e come tale esprimere le sue opinioni.
Il genitore è un modello e come tale dovrebbe comportarsi per mantenere la relazione con l’adolescente su un piano di rispetto reciproco.