Togliere il pilota automatico ed entrare nella consapevolezza delle azioni di tutti i giorni, migliora le relazioni con i figli e non solo.
E’ un termine che si sente sempre più spesso quello di vivere con il pilota automatico.
Spiega come le giornate passano senza coscienza reale di quello che succede, di quello che vivi ogni giorno, del senso di routine e di automatismi acquisiti nel tempo e di abitudini che permettono di fare il necessario senza troppi sforzi.
In effetti è una prerogativa del nostro cervello cercare di portarci a soluzioni che richiedono poca energia e lo fa tramite il meccanismo del pilota automatico indirizzando le tue azioni su quelle che conosce bene, che può svolgere in modo veloce e poco dispendioso.
Per alcune azione è un bene, pensa al guidare una macchina, non fai più caso alla sequenza delle azioni che metti in pratica, le fai in automatico. E’ il risultato di aver ripetuto per migliaia di volte lo stesso gesto che ti permette di guidare senza pensarci consciamente.
In altre situazioni, vivere con il pilota automatico toglie ogni consapevolezza di quello che ti succede, al punto che non cogli i particolari di una situazione, dimentichi di ascoltare le tue emozioni e rischi di reagire senza aver avuto una lettura concreta del momento.
Quando ti relazioni con tuo figlio, farlo con il pilota automatico è notevolmente poco gratificante per lui che riceve poca attenzione e disponibilità da parte tua.
Nei rapporti interpersonali essere presenti e concentrati sul momento è fondamentale per ottenere il massimo in termini di umanità, amore ed empatia.
Le persone che ti sono accanto hanno bisogni delle tue attenzioni altrimenti perdono il senso di fiducia in te e questo si amplificato nel rapporto con i figli che hanno una spiccata sensibilità nel percepire la presenza completa (fisica e mentale) o meno del genitore.
Riuscire a gestire l’alternarsi tra la consapevolezza del presente e il pilota automatico è difficile ma non impossibile e soprattutto parte da un atto di volontà…è una scelta di vita.
Come puoi imparare a tornare in possesso di te stesso e gestire il pilota automatico?
Ecco alcuni suggerimenti che potranno aiutarti:
- Parti da te stesso. Il punto di partenza sei tu, come persona e come riferimento unico. Non dipende dagli altri uscire dalla modalità di pilota automatico ma dalla tua decisione di conoscerti e comprendere come viverne senza e rendere ogni momento degno di essere vissuto.
- Non rimandare il confronto. Con tuo figlio rispondere “non adesso, ora non ho tempo, più tardi” è un modo poco carino di rimandare e non dargli la giusta attenzione. Può capitare che il momento sia quello sbagliato ma non dimenticare la promessa fatta di trovare un momento per ascoltarlo in tutta tranquillità. La sua delusione nel vedere che ti sei dimenticato di lui potrebbe essere il primo seme di un allontanamento da te.
- Impara a riconoscere le cose che fai in automatico. Cerca di capire quali sono le azioni che fai in automatico e decidi se vanno bene così o se svolgerle con consapevolezza.
- Trova 5 minuti al giorno per ripercorrere la tua giornata. Alla fine della giornata o di mattino presto, trova 5 minuti tutti per te, per rivedere le tue azioni e prendere coscienza del tuo comportamento e di come puoi migliorare alcuni gesti. Impara a valutare le tue scelte non come definitive e abituali ma come gesti che possono sempre essere migliorati, in qualsiasi momento della tua vita e a qualsiasi età.
- Dai attenzione e chiedi attenzione. Chi ti chiede attenzione merita attenzione e allo stesso tempo pretendi attenzione quando ne hai bisogno. Tutti tendiamo a vivere con il pilota automatico per cui non aspettarti che le altre persone non lo facciano. Se esci da questa modalità potrai riconoscere se chi hai di fronte la sta utilizzando e chiedere una maggiore attenzione.
- Fallo prima per te. Il vantaggio di vivere con consapevolezza deve prima di tutto permettere a te stesso di vivere meglio la tua vita e solo in seconda battuta migliorare il tuo rapporto gli altri e i tuoi figli. Quando starai meglio con te stesso, sarà più facile gestire la crescita dei figli e comprenderai che anche loro come te, se imparano a non fare le cose in automatico, possono assumersi le responsabilità delle azioni. Vivere con coscienza è anche una questione di responsabilità e i figli potranno imparare ad assumersi la propria avendo nei genitori un modello.
- Ascolta le tue emozioni. Le emozioni sono un chiaro segnale del fatto che stia vivendo con consapevolezza e presenza fisico-mentale nelle tue giornate. Impara ad ascoltare le tue emozioni perché sono il segnale che sei presente in quello che fai.
Ci vuole costanza e allenamento per uscire da questa modalità perché abbiamo l’abitudine di utilizzarla molto più spesso di quello che crediamo.
Spesso, prendere questa decisione, cambia la vita, e ti accorgerai di un mondo che hai sempre avuto intorno a te ma non hai mai osservato veramente.
Personalmente ritengo sia un’esperienza fantastica cui non voglio più rinunciare…il mondo e le persone sono molto più ricche di elementi positivi e appassionanti da quando vivo con attenzione su quello che mi succede e mi arricchisco da ogni esperienza, senza distinzione.
Con gli adolescenti tutto questo è fondamentale perché la loro età li porta spontaneamente a pensare al momento, al presente, senza preoccupazione del futuro o rimorsi sul passato.
La loro vita è tutta da costruire, partendo dal presente. Per un genitore diventa fondamentale essere capace di distinguere i momenti di vita consapevole da quelli con il pilota automatico.
Fai la tua scelta.