Comunicare efficacemente per migliorare la relazione con il proprio figlio
Gli occhi di mio papà sono celesti, i miei no.
Il problema non è tanto avere occhi di colore diverso ma il fatto che quando si arrabbia i suoi occhi diventano di un celeste ancora più intenso e spaventoso.
Poche volte succede, ma in quelle occasioni vorrei diventare piccolo e nascondermi per non farmi trovare.
Come può una persona che mi ama diventare improvvisamente un motivo di terrore per me tanto da sentirmi in pericolo.
Forse mio papà non capisce il terrore che mi incute con i suoi occhi celesti profondi e le sue movenze brusche. Forse non comprende di avere di fronte un ragazzo che ancora non ha la capacità di difendersi con i propri mezzi e che per paura si blocca prima mentalmente e poi fisicamente.
Ho il panico all’idea di vedere mio padre arrabbiato e trovarmi di fronte ai suoi occhi, così cerco di evitare le situazioni che possono provocarlo, al punto che spesso metto da parte le mie esigenze per accontentare quelle di mio papà.
In effetti mi rendo conto che avrei bisogno di un confronto aperto anche quando sbaglio delle azioni, considerando che dal mio punto di vista non sono così sbagliate, ma evito di rimarcare i miei pensieri per non alimentare la sua disapprovazione.
Vorrei tanto poter essere ascoltato e consigliato da lui proprio nei miei sbagli.
Papà come posso spiegarti questa mia necessità?
Il genitore che si trova a discutere con il figlio su un eventuale errore comportamentale, troppo spesso dimentica che comunicare attraverso un emozione dettata dalla rabbia, crea un distacco profondo.
Quando si è condizionati da un emozione sia essa negativa che positiva, si perde lucidità e obiettività nel considerare l’episodio per quello che è, di conseguenza la comunicazione perde efficacia.
Comprendere la comunicazione assertiva, cioè la capacità di esprimere il proprio parere senza essere aggressivi, può essere un valido alleato per gestire le situazioni conflittuali con i figli e non solo.
Conoscere le emozioni che stiamo vivendo e decidere se assecondarla e ascoltarla è uno dei modi migliori per comunicare con assertività e autorevolezza e non autorità.