In questi giorni sono in corso le Paralimpiadi a Rio, l’equivalente delle Olimpiadi per atleti disabili.
In tutti i modi si è cercato un termine che potesse distinguere i normodotati dagli atleti con disabilità, e nel tempo i termini si sono succeduti alla ricerca di quello giusto che non creasse una distinzione discriminante, almeno nei termini.
Nel vedere questi atleti raggiugere fantastici risultati provo a pensare a quali sono le loro vite.
Be, niente di diverso da quelli di atleti cosiddetti normodotati.
Lo sport richiede lo stesso impegno, la stessa dedizione e forza di volontà, gli stessi sacrifici.
Non consideriamo i diversamente abili degli atleti di serie “B” perché non lo sono.
Forse per il mondo del business sportivo non hanno lo stesso valore economico ma a me interessa la persona e le sue capacità di mettersi alla prova, di superare i propri limiti e vincere le proprie paure.
Abbiamo la capacità di superare gli ostacoli e lo sport ne è un esempio evidente.
Siamo persone con risorse importanti e diventare consapevoli delle proprie capacità e limiti ci può dare il giusto senso della vita.
Allora chi sono i normodotati e i diversamente abili?
Fate riferimento a chi siete e chi volete diventare nella vita.
Il resto sono condizionamenti di natura diversa che ci allontanano dalla nostra vera natura.
Tutti meritiamo di vivere la nostra vera essenza.